Parafrasando una famosa, quanto cinica, frase del cinema qualcuno a Palazzo Colonna avrà esclamato “e pure ‘sto 25 aprile se lo semo tolto …“, eppure questo evento merita alcune riflessioni.
La cronaca di questo 25 aprile è iniziata con lo scarno comunicato uscito nel sito del Comune in cui veniva laconicamente invitata la cittadinanza a partecipare, senza alcun richiamo al fatto che questa festa celebra la Liberazione dal giogo della dittatura nazifascista: diciamo che per renderlo ancora più formale sarebbe stato appropriato il classico RSVP (Répondez S’il Vous Plait).
La cittadinanza, da parte sua, ha raccolto questo invito con partecipazione come si può vedere dalle immagini pubblicate nella pagina Facebook del Comune: la popolazione, le Associazioni d’Arma, l’ANPI, la Croce Rossa Italiana e le Forze dell’Ordine si sono riunite insieme alle Istituzioni rappresentate dal Sindaco, dai membri della sua Giunta e da alcuni esponenti di una parte delle opposizione, com’è doveroso in queste situazioni in cui deve prevalere il rispetto per la storia della nostra Nazione.
Rispetto al quale continuano ad essere estranei i rappresentanti di opposizione del centrodestra e la Vice Sindaca Minucci che prediligono solo alcune celebrazioni alle quali partecipano, semmai, con gesti eclatanti e fuori luogo, come avvenuto in occasione della commemorazione delle vittime delle foibe.
Cos’altro dire della Vice Sindaca Minucci se non che pensiamo di capire quanto debba esserle costato votare insieme alla Giunta la Delibera n.63 dell’11/04/2024 nella quale veniva riaffermato “… che la celebrazione del 79° Anniversario della liberazione d’Italia si propone di rinnovare un appuntamento con la storia della nostra Nazione, quella storia che ha ferito l’intera popolazione italiana durante la Seconda Guerra Mondiale; l’Anniversario della liberazione d’Italia, noto anche come festa della liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana, che si celebra il 25 aprile di ogni anno per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo; la ricorrenza venne istituzionalizzata nel 1949 come festa nazionale“.
Come pensiamo di comprendere questo suo disagio nell’essersi dovuta dissociare da sé stessa in quella occasione, avvertiamo il sottile piacere che immaginiamo pervada la Vice Sindaca nella sua lacuna che le fa rispondere ancora una volta “ASSENTE!” alle celebrazioni della Festa della Liberazione dal nazifascismo, in aperta sfida a molti cittadini di Marino che continuano, giustamente, a stigmatizzare questo comportamento.
Tuttavia vogliamo rassicurare la Signora Minucci che non è ai cittadini che sta oltraggiando, ma a nostro parere oltraggia la funzione che riveste ed a cui è stata chiamata dal suo Sindaco Cecchi al quale, in chiusura, vogliamo esprimere la nostra comprensione.
Infatti, tralasciando una sorta di temino con cui ha sbrigato la pratica “scarificando” (letteralmente parole Sue) la parola Liberazione per far spazio al concetto di “libertà“, chiediamo proprio al Sindaco Cecchi: se oggi deve barcamenarsi tra l’immagine dell’Istituzione che rappresenta ed una Vice Sindaca un po’ riottosa alla Resistenza, cosa accadrà in futuro se deciderà di accogliere nella sua maggioranza i membri di Fratelli d’Italia?
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