La regista Sabina Barzilai presenta “Il Raggio Verde” a Marino con Artemista nel Monastero delle Domenicane

— Artemista, Sabina Barzilai

di Anna Maria Pace
Nel suggestivo spazio verde all’interno del Monastero delle Domenicane tra qualche giorno potremo assistere ad un’interessante iniziativa organizzata dall’attrice Sabina Barzilai, la quale ha ideato il Progetto “Il Raggio Verde” da realizzare insieme all’associazione Artemista con il contributo OttoperMille della Chiesa Valdese.

Questo Progetto nasce dalla convinzione che un laboratorio integrato tra diverse culture possa favorire la conoscenza tra popoli diversi e di conseguenza quel processo di pace tanto auspicato e auspicabile in questo momento.

Il “raggio verde” in natura è un fenomeno abbastanza raro, visibile solo in alcune particolari circostanze climatiche e geografiche. Le antiche leggende Scozzesi raccontano che chi ha l’occasione di vederlo porterà in sé gioia, serenità e fortuna nella propria vita. Questo auguriamo alle decine di persone (ospiti straniere rifugiate dei C.A.S. o dei S.A.I.) che durante quest’anno hanno dato il loro apporto così come anche alla comunità locale marinese che durante lo scorso anno ha dato il suo contributo essenziale.

Il Raggio Verde è iniziato un anno fa circa e si concluderà venerdì 7 giugno con la presentazione dei lavori.
Testi diversi raccolti durante l’anno di lavoro. A seguire un piccolo aperitivo etnico in cui le ospiti di diverse nazionalità daranno assaggi della cultura culinaria di provenienza.

Da marinese nata e cresciuta a For dè Porta, ricordo il mistero che aleggiava dietro quel grande cancello che si apriva soltanto in occasioni speciali, oltre il quale potevano spingersi soltanto poche persone titolate a farlo, perché si trattava di un Monastero di Suore di Clausura, che non potevano uscire tranne che per motivi gravi e che potevano ricevere soltanto protette da uno sportello di legno che girava su se stesso e nel quale si potevano mettere o prendere degli oggetti.

L’unica suora autorizzata ad uscire era Suor Filippina, una vispa suorina giovanissima che era addetta ai servizi esterni ed alla vendita dei prodotti dell’orto e degli animali da cortile. Alimenti freschissimi appena colti, uova freschissime appena raccolte nel pollaio. Bisognava affrettarsi ad andare a comprarli, perché la produzione era molto limitata. Suor Giacinta arrivò successivamente, a dare una mano a Suor Filippina. Lei guidava pure ed era quindi molto utile all’andamento quotidiano della vita del Monastero, al cui interno si poteva principalmente pregare, cantare e poco altro ancora. La chiesa incorporata nel Convento si apriva raramente, perché le funzioni venivano espletate nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, proprio di fronte, oltre il Giardino rotondo che delimita la strada a senso unico che porta al paese dopo aver percorso la Via dei Laghi e la Via Romana. Nella chiesa “delle monachelle” si poteva accedere per concessioni speciali da parte del Parroco Don Bruno e soltanto per fare funzioni importanti come i Sacramenti che non potevano svolgersi nella Parrocchia.

Ecco, è stata un’emozione per me entrare nel piccolo parco dietro il Monastero, perché fino a qualche tempo fa era assolutamente proibito ai più.

Sarà bellissimo partecipare all’evento organizzato da Artemista e vedere finalmente questo luogo “speciale” vivere di parole e di presenze in un momento di Festa.

Artemista, Sabina Barzilai

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