di Paradoxa –
Il Parco dell’Acquasanta a Marino, un tempo simbolo di bellezza e storia, oggi è in uno stato di abbandono che grida vendetta. Monumenti di inestimabile valore, come la Torre D’Ammonte, il Fontanile del Quattrocento e il Santuario dell’Acquasanta, sono esposti alle intemperie senza alcuna protezione o valorizzazione storica. Queste preziose testimonianze del passato sono lasciate alla mercé del tempo e dell’incuria.
Il parco non viene regolarmente pulito, trasformandosi in una discarica a cielo aperto. Gli spazi sono invasi da rifiuti di ogni tipo, con elettrodomestici rotti e materiali di costruzione abbandonati che spuntano come funghi dopo la pioggia.
La situazione è aggravata dai lampioni guasti, che rendono i sentieri, già malridotti, ancora più pericolosi nelle ore serali. L’oscurità non fa altro che aumentare il senso di insicurezza e abbandono.
Gli spazi gioco, un tempo luogo di allegria per i bambini, sono ora un pericolo. Giochi rotti e staccionate pericolanti hanno reso impossibile ai visitatori frequentare il parco in sicurezza. Questa situazione ha reso il luogo una meta ideale per i fumatori di bottiglia (crack) e alcolizzati, che trovano nel parco un rifugio lontano da sguardi indiscreti.
Nonostante l’impegno costante di cittadini, associazioni e della precedente amministrazione, oggi il tentativo di riqualificazione è svanito nel nulla e nel silenzio. È ora di smetterla con il tradizionale scaricabarile tra gli enti responsabili, come il Comune di Marino, il Parco Regionale dei Castelli Romani e la Sovrintendenza ai Beni Culturali. È necessario un intervento deciso e coordinato per restituire dignità a questo parco.
Il Parco dell’Acquasanta merita di essere salvato e valorizzato, non solo per il suo valore storico, ma anche per la sua importanza naturalistica. Inoltre anche per restituire ai cittadini un luogo di bellezza e tranquillità. Un impegno comune e concreto può trasformare questa maledizione in una rinascita, restituendo al parco il suo antico splendore.
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