Non si può dire che questo periodo ferragostano non ci abbia regalato soprese: neanche si era diradata la polvere dello “pseudo-crollo” del tetto del Palaghiaccio che ecco arrivare la denuncia del Gruppo Consiliare 5 Stelle di Marino sulla decadenza delle tutele di salvaguardia imposte dal Piano Urbanistico Comunale Generale – PUCG a tre anni dalla sua entrata in vigore, essendo stato adottato nell’agosto 2021 dalla maggioranza M5S a Marino (art. 12 del DPR 380/2001).
In pratica questo dovrebbe significare che fino ad agosto 2024 per i nuovi permessi a costruire valeva il PUCG 2021 (molto severo con il nuovo cemento) anche se era solo adottato e non ancora definitivamente approvato da Regione e Comune. Invece, dalla fine di agosto 2024 ritorna vigente il vecchio PRG e la sua variante 2005 (PRG tanto amato dai costruttori locali), questo in attesa dell’approvazione finale del PUCG che, passati i tre anni, non prevale più per salvaguardia sul vecchio strumento urbanistico, ahinoi molto permissivo per il cemento.
Ma facciamo un passo indietro per ricostruire i fatti partendo dal lontano 18 agosto 2021, quando il Consiglio Comunale a guida Movimento 5 Stelle adottò l’atto forse più importante della sua gestione insieme al Piano di Emergenza Comunale: parliamo del Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG).
Questo documento ebbe risonanza regionale poiché, unico nel suo genere nel Lazio – potremmo dire epocale -, venne elaborato a “zero incremento di cemento” ovvero non andava ad aggredire ulteriormente il territorio già devastato da decenni di cementificazione selvaggia attuata dal centrodestra locale con complicità evidenti anche nel centrosinistra di Marino.
Per chi non lo conoscesse, il PUCG è uno strumento fondamentale della gestione amministrativa del territorio poiché ne programma tutta l’urbanistica immaginandone lo sviluppo e la conseguente edificazione residenziale, commerciale, pubblica – a partire da strade, marciapiedi, piazze, scuole, verde, servizi, etc. – in ragione della crescita demografica prevista. Per fare ciò un’amministrazione deve raccordarsi con le esigenze del territorio per dare risposte a tutti coloro che contribuiscono alla sua ricchezza: i residenti (attuali e futuri) che versano tasse e tributi e spendono il loro reddito presso le attività commerciali, le aziende – incluse quelle che operano nel campo dell’edilizia – che creano lavoro. Insomma, come in un organismo che vive di delicati equilibri che vanno rispettati e bilanciati.
L’Amministrazione 5 Stelle indicò che avrebbe intrapreso questo cammino di redazione del PUCG sin dai primi passi della sua consiliatura nel 2016 e, nonostante la crisi della Pandemia, riuscì con un intenso lavoro tecnico amministrativo durato in pratica oltre tre anni a varare il provvedimento nel Consiglio Comunale del 18 agosto 2021, tra mille polemiche dell’opposizione. A riprova di ciò alleghiamo il lungo verbale di quella riunione del 2021 del Consiglio Comunale, utile anche a ricostruire l’iter del PUCG e le posizioni che si delinearono da parte degli schieramenti.
Dal verbale estraiamo solo questo passaggio in cui l’ex Assessore Trinca descriveva abbastanza chiaramente l’atteggiamento dei Consiglieri d’opposizione dell’epoca, tra cui l’attuale Sindaco Cecchi:”… l’unica vera realtà è che tutti i Consiglieri di Opposizione, nessuno escluso, ha mai dato nessun tipo di contributo e ripeto, nessuno, nessun tipo di contributo, né critico, né polemico, né tanto meno, se ne guardino bene, propositivo. E non ci vengano a dire che il piano regolatore ne sono venuti a conoscenza adesso; siamo andati in Consiglio il 27.11.2020, dove eravate?“.
Se questo è l’approccio con cui il Sindaco Cecchi trattò il PUCG quando era Consigliere di opposizione non ci meravigliamo se, a 3 anni dalla sua adozione, non sia stato fatto nulla da parte della sua Giunta.
Tornando alla cronistoria, quello fu l’ultimo provvedimento del governo dei 5 Stelle di Marino poiché alle successive elezioni vennero “abbattuti” per poche centinaia di voti dal fuoco incrociato del centrodestra leghista, di una parte del PD marinese di ben nota anima palazzinara e, lo sanno tutti, di qualche altra anima candida da lungo tempo in politica che oggi si straccia le vesti sui social alla ricerca di una rinnovata visibilità.
In quel tempo il candidato sindaco Cecchi presentò un programma elettorale nel quale accusava l’Amministrazione uscente di avere bloccato “…di fatto ogni possibile miglioramento organico del territorio, che sarà nostra cura attuare“.
Forte dell’impegno preso con il suo elettorato nel 2021, nei mesi successivi al suo insediamento il Sindaco Cecchi esplicitò questi intenti con il primo documento unico di programmazione (DUP) 2023-2025 della sua gestione mettendo tra gli obiettivi quello della “Presentazione aggiornamento PUCG“, salvo metterlo a fuoco in “Revisione e modifica del PUCG” in tutti i documenti di programmazione degli anni successivi.
Da allora sono passati 3 anni nei quali, oltre a non esservi traccia di questa “Revisione e modifica del PUCG“, il Sindaco Cecchi e la sua Giunta non hanno “mosso paglia” lasciando decantare il nuovo PUCG per arrivare ai risultati odierni denunciati dal Gruppo 5 Stelle, cioè la decadenza delle tutele di salvaguardia.
Certo, immaginiamo che per fare una “Revisione e modifica del PUCG” sarebbe stato utile aver preso parte ai lavori per la sua elaborazione, anche perché ci sono in ballo le aspettative di chi credeva di poter legittimamente ricostruire, rigenerare la sua proprietà in base al nuovo PUCG, senza parlare poi di quelle di chi finalmente intravedeva la fine del saccheggio di questo territorio, ammesso che trovino difesa nell’attuale maggioranza comunale.
Ad oggi l’unica cosa che riusciamo a percepire dalla pausa imposta al processo amministrativo di approvazione finale del PUCG denunciata dai 5 Stelle marinesi è che ci si trova in una situazione di stallo.
Infatti, come si dovranno comportare i tecnici comunali per rilasciare i permessi a costruire sui terreni acquistati nel frattempo dai vari imprenditori? Potranno, senza conseguenze amministrative, disattendere il nuovo PUCG regolarmente adottato?
Del resto in questi 3 anni non è certo colpa della vecchia Giunta M5S se non sia stato fatto alcun passo avanti – a parte promettere la “Revisione e modifica del PUCG” – e non è un caso che qualche mese fa i Consiglieri 5 Stelle chiesero la nomina di un commissario ad acta per sbloccare questa situazione di stallo.
Intanto se volete farvi un’idea girate su Facebook e vedrete come sono ripartite le inserzioni pubblicitarie delle nuove costruzioni … si capisce molto da lì.
In questa situazione qualcuno brinderà alla vittoria, altri diranno che è una sconfitta: tra questi ultimi ci siamo anche noi della testata Noi Cambiamo, del gruppo civico delle Formiche – Associazione per il Cambiamento, perché proveniamo da una storia, iniziata oramai quasi venti anni fa, di lotta contro la cementificazione e che ha raggiunto il suo culmine nel contrasto alla realizzazione della speculazione da 1,3 milioni di metri cubi di cemento al Divino Amore immaginata da Parnasi, Palozzi e anche lo stesso Cecchi – espressione di quella maggioranza – nel 2011. Questo scempio venne fermato nel 2018 durante il periodo di consiliatura del M5S in collaborazione – a causa dell’arresto di Parnasi & Co. – con la Regione Lazio.
Infatti, noi in questa testata e nel nostro gruppo di cittadini continuiamo a credere che lo sviluppo di questo territorio vada amministrato in tutt’altro modo: rispettando gli spazi verdi e la natura; fornendo veramente servizi ai cittadini in termini di spazi per la socializzazione, i parchi, i parcheggi, ascoltando tutti e non solo gli ‘amici costruttori’ che finanziano le campagne elettorali e che vogliono ovviamente costruire ancora e di più.
Noi crediamo che la smania edificatrice che si riaffaccia all’orizzonte anche oggi dopo la decadenza della salvaguardia produrrà inevitabili conflitti in futuro, quando saremo costretti a vivere gomito a gomito senza adeguati servizi, strade, acqua, con i voli commerciali che ci passano sulla testa e, Dio non voglia, la ciminiera di un inceneritore voluto dal commissario Gualtieri … che sbufferà a pochi chilometri vicino.
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Ci sono cose che sembrano non incontrare l’interesse delle persone, il Piano Urbanistico Comunale Generale – o PUCG – sembra essere tra queste.
Sarà forse perché viene avvertito come un argomento “politico” e quindi è meglio restarsene defilati. Eppure è proprio così: non c’è nulla di più politico di un provvedimento che riguarda lo sviluppo di un territorio nel quale confluiscono interessi di più parti. Ma al di là delle fazioni che lo sostengono o che vi si oppongono l’approvazione del PUCG o, come in questo caso, la sua “sterilizzazione” è prima di tutto una notizia che riguarda tutta la collettività ed i cittadini che ne fanno parte: sia come semplici “fruitori” sia come imprenditori sono tutti portatori di interessi che debbono essere conciliati, con la sola differenza (e questa è una considerazione politica) che spesso i primi si trovano a doverne subire gli effetti perversi laddove il PUCG impatti negativamente (non userò altri termini per restare neutrale) sul territorio.
Chi oggi plaude a questa notizia si ricordi che un domani dovrà rispondere alle domande dei suoi figli e nipoti: hai preso la decisione giusta? Eri certo che andasse bene così? Non hai pensato che andasse contrastato?
Leggete e fatevi un’idea sulla notizia pensando a come sta diventando questo territorio ormai ridotto ad un’estensione della città, senza più alcuna caratteristica.
Sugli amministratori di oggi non aggiungo nulla.