di Marco Carbonelli e Gianni Botta –
Sono passati alcuni mesi da quando sulla nostra testata è stato pubblicato un articolo dedicato alla Valutazione dell’operato della Giunta e del Sindaco Cecchi: l’articolo di allora elencava le promesse fatte in campagna elettorale e le azioni, in maggioranza mancate, di governo del territorio in questi ultimi tre anni, tema affrontato di recente anche dal Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Maria delle Mole, con un proprio articolo ripreso anche dalla nostra testata.
In questa nuova analisi, però, vogliamo lasciare da parte la maggioranza che governa Marino per occuparci delle diverse opposizioni che siedono in Consiglio Comunale, perché se è vero che il governo del territorio dipende dalle decisioni della maggioranza, anche l’opposizione ha la sua parte di azione e condizionamento del governo locale, con le iniziative che pone in essere.
Riferendoci, dunque, all’operato dei consiglieri di opposizione, iniziamo con il gruppo del Movimento 5 Stelle, il più numeroso. Il “colpo” più recente dei consiglieri pentastellati è stato l’abbandono della seduta in occasione della discussione della mozione di solidarietà al Senatore Salvini: per alcuni – iniziando dai “teorici della politica” – è stato un segno di resa, per molti altri invece – e noi tra questi – i Consiglieri M5S hanno interpretato questa scelta come un segnale di dissociazione da una discussione propagandistica che nulla ha a che fare con il Consiglio Comunale di Marino.
In termini più generali, non si può negare che dentro e fuori la Sala Consiliare il gruppo del Movimento 5 Stelle abbia mostrato una oggettiva discontinuità ed opposizione rispetto all’azione governativa, in particolare con le iniziative sul territorio dei sempre disponibili e battaglieri Consiglieri Cerro e Blasetti, cercando convergenze con quella parte del PD che appare oggi “sana” e interessata alla collaborazione su tematiche di interesse generale della popolazione. Discorso a parte riguarda, invece, il contributo concreto a livello comunale dell’ex sindaco Colizza che, lo ricordiamo, riveste incarichi di rilievo nell’ambito del Movimento. Colizza in consiglio e sul territorio è apparso il più delle volte lontano dai temi politici locali e, come lui, sono risultati sostanzialmente assenti localmente gli esponenti regionali e nazionali del M5S. In particolare, i comportamenti politici che non hanno convinto si riferiscono alle mancate discussione da ‘ex sindaco’ in consiglio su alcuni specifici aspetti di interesse generale, come, ad esempio, nel caso dell’approvazione di un Piano di Emergenza Comunale che ha riportato Marino indietro di almeno 10 anni nella sua strutturazione organizzativa o quando, in occasione del Consiglio Comunale del luglio scorso, la mozione per chiedere un’Assemblea pubblica sulla destinazione dell’ex Ostello è stata lasciata cadere senza fornire alcuna spiegazione ai cittadini, anche a quelli – numerosi – che avevano firmato la petizione.
Passando al gruppo del PD, si può dire senza tema di essere smentiti che è apparso ed appare in forte tensione e travaglio, con – da un lato – l’impegno profuso dalla Consigliera capogruppo Silvani, anche con il supporto del nuovo Circolo PD di Marino Centro, contrapposto – dall’altro lato – ai comportamenti politici dell’ex candidato sindaco 2021 Venanzoni, improntati ad un apparente mero protagonismo più che alla ricerca di dialogo coi colleghi di partito. L’ultimo exploit è il recentissimo show come “Consigliere-tesserato PD” : uno “strappo” verso gli altri componenti del suo partito che trova senso solo se interpretato come un’operazione messa in piedi per un calcolo politico di bassa ‘lega’. Va anche sottolineato per il PD come la costituzione del Circolo Marino Centro sembrerebbe profilare una via più coerente e popolare per il Partito Democratico locale, finalmente lontana dalle lobby locali palazzinare e con evidenti segni di discontinuità con la maggioranza di centrodestra, a differenza di quanto registrato pubblicamente in occasione del ballottaggio 2021 o così come mostrato nella vicenda ex Ostello, o, per fare un altro esempio, come manifestato con la recente questione dei mercati rionali, tutte vicende che hanno visto protagonista il cons. Venanzoni. Purtroppo per l’area progressista, però, questi eventi e le esternazioni fuori luogo registrate indeboliscono localmente la credibilità generale di questo partito, pur in rilevante crescita nazionale, cosa che crediamo preoccupi – o dovrebbe preoccupare – più di un elettore marinese anche in chiave degli sviluppi futuri degli equilibri locali.
Per quanto attiene al gruppo di opposizione di FdI, la figura del Consigliere Del Mastro sembra emergere sempre più sia per le sue capacità dialettiche, va detto, sia per l’appoggio dei referenti di partito che sono “scesi” a Marino dai livelli più alti per trovare una soluzione all’anomalia che vede FdI all’opposizione di un governo di centrodestra.
Infatti, è dalla primavera passata che il Gruppo di FdI ha avviato le manovre di avvicinamento per trovare punti di contatto, soprattutto per l’edilizia, con la maggioranza di Cecchi. Queste manovre sono proseguite di recente per “… iniziare un confronto che guardi ad una riunificazione politico/amministrativa del centro destra in Consiglio comunale e per gettare le basi per il futuro per continuare con il buon governo dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Stefano Cecchi“, come recita un post congiunto di Forza Italia e Lega.
Non sappiamo se tutto ciò porterà FdI ad assumere spazi in seno alla Giunta in questa consiliatura o se, invece, lo sguardo sia rivolto alle prossime elezioni, ma una cosa è certa: quella di FdI si è connotata come un’opposizione silente, diremmo felpata che, senza graffiare, ha viaggiato a vista verso l’unico apparente obiettivo di diventare nel tempo più breve possibile protagonista della struttura di governo anche a Marino. Tra le negatività registrate, va ricordato che lo stesso FdI, quando si è onorata anche ufficialmente la memoria di Giacomo Matteotti nel Consiglio Comunale, si è alzato e ha abbandonato l’aula.
Per quanto riguarda il Consigliere Raparelli apparentemente oggi di Forza Italia, l’azione politica di opposizione risulta sostanzialmente “non pervenuta” mentre, invece, a “corrente alternata” è risultata l’azione del Consigliere Carmesini della Lista ConTe Marino.
Per concludere, un veloce cenno va dedicato ad alcune espressioni di partiti delle prima repubblica che, confusi nelle ultime elezioni con spostamenti da sinistra a destra nello scenario del ballottaggio, tentando di trovare una nuova collocazione e rivitalizzazione, rivendicano la propria speciale ‘unicità’, puntando a distinguersi in primo luogo dalle opposizioni attuali usando toni sferzanti. Questo, dato che sembrerebbe vogliano assurgere a protagonisti dello scenario, appare uno strano modo di fare politica, dichiarandosi da un lato oppositori della Giunta Cecchi, ma di fatto allontanando da sé qualsiasi potenziale alleato, per loro indispensabile vista la numerosità degli adepti di prima repubblica ridotta alle decine. Un modo, questo, che trova giustificazione solo se visto nella prospettiva di chi cerca, confusamente, spazi andati persi nel tempo per l’inaffidabilità e la doppiezza politica mostrata.
Chiudiamo qui questa analisi giornalistica: ora la parola passa ai nostri lettori se riterranno utile e opportuno alimentare questo dibattito che, crediamo, interessi i cittadini tanto quanto le scelte della maggioranza che ci governa.
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