Rete Tutela Roma Sud all’attacco dell’Inceneritore dopo i dati sconcertanti presentati su Report a RAI3: chiediamo le dimissioni del Presidente AMA Manzi

Marco

13 ore fa

Dure le reazioni dopo la puntata di Report su RAI 3 della Rete Tutela Roma Sud. Questa Rete raccoglie oltre 20 organizzazioni del territorio dei Castelli Romani e della provincia sud di Roma, per Marino sono presenti Legambiente Appia sud Il Riccio, l’Associazione per il Cambiamento – Le Formiche con la nostra Testata Noi Cambiamo. Questi i commenti pubblicati sui social dalla Rete Tutela.

“Dalla puntata di ieri di Report è emerso tanto materiale per la Procura della Repubblica, in parte già informata anche con un nostro esposto depositato a inizio anno, che andremo a integrare.

In particolare evidenzieremo che il terreno acquistato da AMA a 7,5 milioni di euro, era disponibile alla vendita con regolare mandato presso agenzie della zona per 4 milioni di euro.

Soprattutto chiederemo conto delle omissioni della Regione Lazio in riferimento alla richiesta di istituzione di un’area ad elevato rischio di crisi ambientale sul sito della discarica di Roncigliano, ai sensi della legge regionale n.13/2019, ancora priva di riscontro dopo quasi un anno, e della mancata approvazione della perimetrazione dell’area di salvaguardia del campo Pozzi Laurentino”.

“Chiediamo” continua la Rete Tutela su un secondo post su Facebook “le dimissioni immediate del presidente di AMA Bruno Manzi, per manifesta incapacità, l’eventuale dolo sarà compito della Procura della Repubblica appurarlo. Quanto sono costate le consulenze per acquistare un terreno che al momento dell’annuncio del termovalorizzatore (aprile 2022) era disponibile per la vendita su internet a 4.115.000 di euro?

Possibile che il Presidente Bruno Manzi non si sia accorto che stava acquistando il terreno al doppio del suo valore, con una deviazione abusiva del fosso e con vari abusi edilizi sopra?

Altro che consulenze da migliaia di euro, bastava andare su Google e cercare gli annunci dei terreni in vendita a S. Palomba, per pagarlo la metà”.

Un vasto insieme di indecenze e affari descritto sulla TV dalla RAI con gli ottimi e coraggiosi giornalisti di Report, pur essendo molti di questi fatti ben noti sui territori che, da oltre due anni, vedono in protesta continua associazioni e comitati ambientalisti che hanno denunciato questi e tanti altri fatti oscuri dell’operazione inceneritore di S. Palomba.

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