di Marco Carbonelli –
Il Tar del Lazio con la sentenza n. 3238/2021 di oggi 17 marzo 2021 ha rigettato il ricorso intentato dal Comune di Castel Gandolfo a febbraio 2020 contro il Ministero dei Beni Culturali sul vincolo dei Castelli Romani.
Così ha stabilito la sezione seconda quater del Tribunale Amministrativo Regionale.
Con il vincolo dei Castelli Romani viene tutelata un’area paesaggistica di circa 1400 ettari di campagna ricompresa tra i comuni di Castel Gandolfo, Marino ed Albano Laziale. Su quest’aera non sarà quindi possibile costruire edifici ad uso civile/industriale ma solo avviare strutture e attività di carattere ricettivo come ad esempio bed and breakfast e agriturismo, attività enogastronomiche e agricole.
Così, per Marino, nell’area della ormai – per fortuna dei cittadini – dimenticata speculazione del Divino Amore, insistono ben due vincoli di tutela: il vincolo del Parco Appia Antica e il vincolo Paesistico del MIBACT (ora MIC).
Un lavoro certosino del Comune a guida M5S che con gli enti sovraordinati ha intessuto fittissimi rapporti tra il 2017 fino ad oggi e che ha portato a questo straordinario risultato, un vero miracolo della buona politica!
Qualcuno negherà ancora anche questa evidenza, figuriamoci se in giro non ci sarà qualcuno che lo farà, ma chi ha visto tutta la storia con occhi sinceri e sa come stavamo messi per il cemento in quell’area vede bene e con gioia come siamo ora tutelati a Marino in difesa dell’ambiente e contro la cementificazione di una delle ultime grandi aree verdi.
Davvero una buona notizia per i tanti cittadini che seriamente e per anni hanno combattuto questa battaglia e un plauso ai politici dell’ultima consiliatura che hanno avuto il coraggio di sostenere la difesa del territorio senza remore.
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