Abbiamo richiesto la Sala Lepanto (perché i marinesi ne hanno avuta sempre una come luogo di eventi pubblici e per chi se lo ricordasse, quella sotto Palazzo Colonna) per una normale iniziativa con la presenza di nostri candidati. Ebbene, a ridosso, a pochi giorni dall’iniziativa, ci è stato comunicato oralmente che la Sala Lepanto non è disponibile. Forse lo sarà dopo l’ennesima inaugurazione che Palozzi e accoliti celebrano in quella sala!
Care concittadine e cari concittadini, la realtà è un’altra e assai più grave: oramai da anni a Marino viene negato ogni spazio a iniziative ‘politiche’ che si discostano dal centro-destra locale. Ora, in piena campagna elettorale, Sindaco e Giunta confermano l’andazzo oscurantista che li ha contraddistinti; incarta il paese e la provincia con quintali di manifesti prodotti in casa; per giunta riempie la propria propaganda di finte ‘inaugurazioni’ (terzo piano dell’Ospedale S. Giuseppe, Consultorio, sala Lepanto e chissà cos’altro ancora?!).
E’ una vergogna. O la destra che governa la città di Marino è in preda ad onnipotenza manichea, per questo non concede più l’unica sala pubblica presente nel centro storico di Marino; oppure è formata da emeriti incapaci di amministrare, visto che su una materia delicatissima e fondamentale come sono l’agibilità politica e la applicazione democratica sull’uso degli spazi, prima fa pervenire (a firma del massimo dirigente del comune) un regolamento e poi a voce straccia quanto stabilito e comunicato ai partiti e alle liste! Questo è il livello di considerazione del rispetto delle regole democratiche da parte di chi sta governando il Comune. Per altri aspetti in ottima compagnia col livello nazionale dei comportamenti censori nei confronti di Rivoluzione Civile e delle sue liste in tutta Italia. Infatti è di queste ore la denuncia di Antonio Ingroia, che è ricorso direttamente all’AGCOM (l’autorità per la Comunicazione), dichiarando ai giornalisti che chiedevano un commento:”La stragrande maggioranza dei media continua a silenziare la voce di Rivoluzione civile. E’ grave che si violi cosi’ palesemente la par condicio, l’articolo 21 della Costituzione e il diritto dei cittadini ad avere una corretta e imparziale informazione. Per questo abbiamo presentato un esposto all’Agcom in cui chiediamo di adottare urgentemente tutti i provvedimenti necessari al fine di ripristinare l’equilibrio nell’accesso alla comunicazione politica”.
Per quanto alla vicenda comunale, come IdV, PdCI, RC e Verdi, queste le componenti che danno vita a Rivoluzione Civile a Marino, stiamo valutando l’eventuale ricorso legale capace di calcolare anche il danno che tale gestione reca all’intera collettività. E siamo anche convinti che l’ingenuità ha un limite e gli elettori, questa volta, sapranno punire questi ed altri soprusi nel posto giusto, a meno che Palozzi non chiuda pure le urne!
(Comunicato emesso dopo la riuscita iniziativa elettorale presso Il Circolo Jago/Prc promossa da Rivoluzione Civile comitato di Marino il 13 febbraio)
A cura di Rivoluzione Civile Marino (Ivano Ciccarelli, Romana Paolini, Marco Comandini, Maurizio Aversa)
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