FdI Marino poco credibile viene bacchettata dal M5S: 'Fratelli confusi'. Il pensiero dell'ex sindaco Colizza

ConsM5S-Clear — — Colizza, Blasetti, Cerro, gruppo consiliare M5S a Marino

Interessante scambio di critiche tra i Fratelli d’Italia di Marino, che scalpitano con i loro dirigenti Martella e De Santis ben noti da decenni per le loro attività a dir poco contraddittorie, e il M5S di Marino, tirato in ballo dai Fratelli Marinesi in modo ‘confuso‘, come con un eufemismo ha dichiarato l’ex Sindaco Colizza.

Accuse, quelle di FdI, veicolate da alcuni personaggi che davvero non hanno fatto altro che depredare il suolo e le terre di Marino e indirizzate a chi ha, invece, con una logica di lungo termine per il bene di tutti, impostato e ottenuto l’allargamento di spazi verdi e parchi naturali contro speculazioni, nuovo cemento e clientele varie, proprio quelle azioni che vedono alcuni dei dirigenti di FdI di Marino come l’emblema del fallimento culturale e politico della destra locale nell’era Palozziana culminata con l’arresto e la condanna dell’ex Sindaco Silvagni.

Ecco, dunque, la dichiarazione del M5S con l’ex Sindaco Colizza, e a fine articolo, invece, il rocambolesco e piuttosto ridicolo manifesto di De Santis, Martella e il resto dei Fratelli Marinesi.

“FRATELLI CONFUSI” esordisce Carlo Colizza. “E’ di queste ore l’uscita ‘sghemba’ degli avveduti oppositori che, forse pieni di livore per una ‘poltrona mancata’, accostano gli attacchi nel mar rosso a noi per trasmettere un messaggio a dir poco confuso. Andiamo per ordine, nel limite del possibile quando si trattano alcune qualificatissime esternazioni, FDI rivendica il suo ruolo di ‘pro-oppositore’ (un misto di opposizione ed appoggio di marca italica) perché, non avendo ricevuto quanto promesso prima del ballottaggio, esterna al Sindaco – lo stesso oggetto di un pesante attacco delle scorse settimane – di essere mossa da una volontà indefessa di cooperare per il rilancio della Città. Fin qui tutto nella “norma” (meglio una sedia di una poltrona). La particolarità sta nello scagliarsi contro il PUCG (piano urbanistico comunale) che, a dir loro, sarebbe frutto di una scelta ideologica che sconteranno le generazioni future. Ora, vista la vicinanza tecnica dei contraddittori al mondo dell’urbanistica, ci sorprende che il piano approvato nella scorsa consiliatura sia considerato ideologico. Dal momento in cui lo stesso prende lo spunto da un altro atto – il cosiddetto ‘scoping’ – che, fotografando la realtà del nostro territorio – quello che ha il record di consumo per abusivismo e carenza di servizi e spazi vitali-, ha indicato la forbice massima del suo sviluppo sostenibile. Ora, ci prendiamo la responsabilità di aver scelto il minimo aumento possibile di abitanti (si guardi anche all’invenduto nel nostro comune) a fronte del massimo di servizi da recuperare e di aver preferito la legalità al grigio dell’inchiesta sullo stadio della Roma (quella che ha provocato, da parte della Regione, l’allargamento del Parco dell’Appia Antica) ma paragonarci ai terroristi è un ipotesi brillantemente ridicola. Quello che sarebbe utile, ferme le differenze programmatiche, è un azione di contrasto duro e puro contro un amministrazione che dorme sugli ‘allori’ magari aiutata da ‘esterni in-sospettabili’ mentre non osa toccare quel piano urbanistico vero mantra della scorsa campagna elettorale. Una volta erano su Marte, ora sono scesi a terra ma non si sa in quale continente“.

Qui di seguito il manifesto dei confusi Marziani, come direbbe Colizza parafrasando il comico Guzzanti, approdati sulla terra marinese in cerca di nuova verginità dopo essere stati, molti di loro, protagonisti nel passato di orrori edilizi inenarrabili, basta andare a Frattocchie e chiedere per prenderne atto.

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