Giusto qualche giorno fa riflettevamo sulla nostra testata sulla “commemorazione” dell’armistizio da parte di una familiare di un’importante esponente della Giunta Cecchi ed ecco che, a pochi passi da noi, la cronaca bussa prepotentemente con un fatto che riteniamo molto emblematico.
Il sito del Corriere della Sera riporta, infatti, quanto avvenuto sabato 14 settembre nella vicinissima Castel Gandolfo quando, in pieno centro, una coppia di sposi appena uscita dalla chiesa di San Tommaso da Villanova, dopo aver celebrato il matrimonio, è stata accolta dai presenti con ovazioni di stampo fascista.
Le immagini e i suoni del video fanno impressione: in piena Piazza della Libertà, in faccia al Palazzo Pontificio e, dobbiamo presumere, alle pattuglie che normalmente stazionano là, una folla festante ha intonato entusiasta cori del ventennio e al grido di “eja eja alalà” ha voluto fare gli auguri ai novelli sposi.
Guardando il video salta agli occhi quanto sia labile l’argine che ci separa da questo fiume nostalgico che, pure a distanza di 80 anni, ancora scorre cercando di riemergere in nome di un’ideologia mai sopita, come dimostrano quei canti e lo sciagurato post citato in premessa.
Chissà cosa è rimasto nei cuori neri e nelle menti di queste persone, da cosa nasca e si nutra questa manifestazione di disprezzo nei confronti della nostra storia repubblicana – che pur con tutti i suoi difetti è patrimonio comune dell’Italia – al punto di essere negata per tornare a guardarsi indietro con nostalgia verso la dittatura fascista e la distruzione portata dal nazifascismo.
E così ci viene da chiedere: a breve inizierà la 100^ Sagra dell’Uva, qualcuno ci sa forse dire se dobbiamo aspettarci simili scene di “festa” lungo Corso Trieste in camicie nere e fez?
Manca poco, vedremo …
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