Si è svolto, presso l’Aula Consiliare di Palazzo Colonna “Zaccaria Negroni” a Marino, il convegno che ha trattato il delicato quanto complesso argomento degli abusi edilizi destinati ad abitazione che oggi vedono l’obbligo da parte degli enti locali di richiedere la demolizione. L’incontro, voluto fortemente dall’Amministrazione comunale è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, rappresentata da Enrico Michetti, ha avuto luogo subito dopo la cerimonia di intitolazione dell’Aula Consiliare a Zaccaria Negroni, primo Sindaco di Marino del dopoguerra e “Servo di Dio” alla presenza dei nipoti Arturo, Susanna e Anna Cecilia Negroni con la partecipazione di Gianni Cardinali suo discepolo e dell’On. Giulio Santarelli che ha potuto vivere da vicino e condividere la sua azione politica.
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A Roma e nelle altre città vengono sgomberate in continuazione case, capannoni, stabili abbandonati senza mai trovare una soluzione abitativa per le famiglie che non hanno 800-1000 euro al mese da pagare per un affitto. Molte hanno bambini, e i traumi sono pesanti quando si vedono decine di camionette e uomini armati in divisa che ti entrano a casa.
Sono oltre 30 anni che non viene realizzata da nessuna parte una zona di ediliza popolare mentre PRG e successive varianti fanno scempio del territorio, mettendolo a rendita per i costruttori e le agenzie immobiliari.
Amato ha detto che le sentenze sono di 15-20 anni fa, quindi la soluzione si poteva e si doveva trovare prima. Secondo il sindaco Cecchi rimangono solo 27 stabili da demolire nel comune di Marino. Di quale emergenza stiamo parlando quindi ? Con tutto il cemento colato sul nostro territorio, non si trovano 27 appartamenti ? Ma stiamo scherzando ? Ah, sempre ammesso che le famiglie titolari dei propri stabili siano in condizioni di emergenza abitativa, altrimenti non si capisce perché il Prefetto e la Questura non agiscano come contro chi davvero non ha altre soluzioni che occupare luoghi peraltro abbandonati e non utilizzati.
Tutte queste “premure”, a mio avviso, sono un indizio (non una prova, per carità), che si voglia “salvare” in gran parte chi da “ceto medio-alto” ha coscientemente eseguito abusi a scapito del territorio, e quindi della collettività, sperando in qualche condono e in qualche promessa elettorale.
Nonché, se ci sono 53 immobili abusivi solo a Marino, è il minimo chiedersi cosa abbia fatto il “nucelo anti-abusivismo” della Polizia Locale.
Il principio di legalità si scaglia contro i poveracci in maniera differente rispetto a chi poveraccio non è…