Con un lungo post su FB, il consigliere regionale del M5S Marco Cacciatore conferma l’azione annunciata in occasione dell’approvazione del Piano di assetto del Parco dell’Appia Antica, e delinea l’azione politica che da qui a settembre dovrebbe portare all’allargamento anche all’area del Divino Amore di Marino del Parco.
“Su quei terreni (del Divino Amore di Marino ndr), a partire dal 2009, a volte con la partecipazione e a volte con l’assordante silenzio di Giunte di centro-destra a Marino e Giunte sia di destra che di “sinistra” in Regione, è pianificata la più grande speculazione edilizia della Regione Lazio. Non potrebbe definirsi altrimenti un insediamento di 1.400.000 metri cubi di cemento, circa un miliardo di investimento, per un impatto devastante sulla qualità della vita di una città già carente a livello di infrastrutture, servizi e c.d. “standard urbanistici” (termine tecnico per definire i criteri di misurazione della vivibilità di un luogo, area, territorio).”
Un progetto a cui, sottolinea Cacciatore, la Giunta ed i Consiglieri 5 Stelle a Marino hanno deciso coraggiosamente di opporsi, sospendendo lo scorso 28 febbraio i Protocolli d’intesa ed i Print che, nel 2011, avevano generato la pianificazione
“E’ giunto il momento di compiere un altro decisivo passo a tutela del Divino Amore” – afferma Cacciatore – “dando seguito a quanto il Sindaco Colizza ed i colleghi Portavoce marinesi hanno avuto la forza ed il cuore di iniziare. Il M5S in regione Lazio infatti ha presentato un Emendamento a mia prima firma, nell’ambito del Collegato alla Legge di Stabilità, proponendo l’ampliamento dei confini del Parco Regionale dell’Appia Antica, includendo nella perimetrazione l’area del Divino Amore, così come le molte altre aree previste nel perimetro originale del parco e negli anni escluse, “stralciate” dalle zone di tutela.”
Conclude quindi il consigliere del M5S “auspichiamo che le altre forze politiche vogliano condividere la nostra battaglia, schierandosi in Aula unanimamente dalla parte dei cittadini, dei territori, delle realtà che vivono quotidianamente sulla proprie pelle contesti simili, e che chiedono a gran voce di tutelare gli interessi della cosa pubblica”.
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