La lente di Repubblica.it sulla colata di cemento al Divino Amore di Marino scopre le ambiguità del centrosinistra in Regione Lazio

Noi Cambiamo - Redazione

7 anni fa

E così, a forza di ricorsi al TAR da parte dei cittadini ambientalisti, contestazioni durate anni e prese di posizioni politiche contro la cementificazione, in particolare della nuova maggioranza M5S a Marino contro il progetto di Palozzi e del centrodestra, la desolante storia della colata di cemento da un milione e trecentomila metri cubi a via del Divino Amore/Mugilla/Mazzamagna arriva anche sulle pagine web di Repubblica.it. In un reportage video di 5 minuti a cura di Marco Billeci, con gli interventi dell’avv. Giorgio Marino, legale in sede TAR del comitato Argine Divino Amore (ADA) e di Italia Nostra, di Nicola Passeretti – Presidente di Legambiente Appia Sud ‘il riccio’ (uno dei raggruppamenti fondatori di ADA) – e del dott. Mauro Abate in rappresentanza sempre del comitato ADA, il giornalista di Repubblica descrive la storia insensata avviata dal 2011 dalla giunta Palozzi e dall’allora maggioranza di Centrodestra di Cecchi, Pisani, Silvagni e altri, per la cementificazione dell’area pregiata agricola e archeologica nella pianura di Marino.

Prezioso per determinazione e indicazioni sul percorso urbanistico su un’area a tutt’oggi agricola l’intervento dell’attuale sindaco Carlo Colizza, che nei fatti ribadisce le contraddizioni del progetto e la contrarietà a questa cementificazione da parte della giunta M5S che guida Marino.

Quello che emerge tra le righe è il ruolo terribilmente ambiguo della maggioranza di Centrosinistra a guida Zingaretti in Regione Lazio: pur se cercati – a quanto risulta – da Repubblica.it, gli attuali amministratori regionali non hanno voluto rilasciare interviste da contrapporre a quelle di ambientalisti e Comune di Marino, e solo poche ore prima della pubblicazione del reportage hanno informato, si badi bene al momento apparentemente solo Repubblica.it, della sospensiva della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che i comitati ambientalisti avevano contestato a luglio scorso, con il Comune di Marino e Città Metropolitana, a riguardo della realizzazione del Centro Commerciale EcoVillage da 100.000 mc, proprio di fronte al Gotto d’Oro a Marino, nella tenuta Negroni.

Ora la Regione Lazio di Zingaretti e dell’ass. Civita, evidentemente sempre più in difficoltà per l’impresentabilità di questa operazione – di cui è stata evidente complice con il suo silenzio durato ben cinque anni – e pressata dalle prossime elezioni regionali che potrebbero essere perse proprio su questi temi, sembra abbia chiesto, sempre a quanto riferisce nel video Repubblica.it, ad IDEA FIMIT una VIA su tutto il progetto Divino Amore, compresa la parte urbanistica residenziale, il tutto in 30 giorni, pena la bocciatura della VIA.

Di questo pronunciamento regionale dell’ultima ora, però, sul sito pubblico della VIA Regionale e presso gli interlocutori da noi contattati – in particolare il Comune di Marino – non si ha notizia ufficiale. Vedremo, dunque, le evoluzioni nei prossimi giorni.

Quello che è dato a conoscersi, per quanto dichiarato dal Sindaco Colizza nell’ultimo Consiglio Comunale, è che il Comune di Marino ha chiesto alla Regione Lazio, formalmente il 5 giugno 2017 con lettera a firma proprio del Sindaco, di procedere congiuntamente verso l’autotutela su tutta l’operazione Divino Amore/Mugilla/Mazzamagna, come indicato possibile e consigliato dall’avvocatura regionale – avv. Sabato – nel 2015, viste le macroscopiche contraddizioni politiche e soprattutto tecniche del processo urbanistico avviato nel 2011 con un Protocollo d’intesa tra Palozzi – allora sindaco di Marino – e Polverini – allora governatrice della Regione Lazio. A questo riguardo si sottolinea come l’avv. Sabato dell’avvocatura regionale sottolineò nel 2015 come una azione unilaterale (solo del Comune o solo della Regione) risulterebbe estremamente pericolosa per possibili richieste di danni, mentre una determinazione congiunta renderebbe l’azione ben più corazzata dal punto di vista giuridico e amministrativo.

Questo è il punto in cui si è arrivati ad oggi e quest’ultima dell’autotutela è l’azione che Zingaretti, Civita, il PD e il Centrosinistra regionale oggi sfuggono, almeno fino ad oggi. Nei prossimi mesi si auspicano sagge decisioni politiche o del TAR definitive su questo desolante caso di sfruttamento a vantaggio di pochi, pochissimi, e a svantaggio di tutta una comunità, del territorio di Marino.

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