Dopo i colpi consecutivi in rapida successione di ben tre sospensive per il progetto di Cementificazione del Divino Amore, prima il Comune di Marino con la sospensiva del Protocollo d’intesa di Palozzi del 2011, poi la Regione con la Valutazione Impatto Ambientale e infine la Sovraintendenza del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC), la cordata dei costruttori che fanno riferimento ai progetti di cementificazione del Divino Amore rialzano la testa. Infatti, a seguito di un pronunciamento di tre settimane fa dell’Avvocatura regionale è ripartito in Regione Lazio il percorso della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e i costruttori cercano di completare la procedura per la parte commerciale e residenziale del progetto riconducibile alla società Dea Capital RE – in precedenza denominata Idea Fimit .
Al contempo, praticamente gli stessi costruttori in una veste nuova riferita come Consorzio Ecovillage risulta che avrebbero da pochi giorni presentato al TAR un ricorso per ottenere l’annullamento della Sospensiva sull’intera operazione del cemento al Divino Amore/Mugilla/Mazzamagna. D’altra parte, lo stesso Sindaco Carlo Colizza in sede di consiglio comunale, all’approvazione della delibera di sospensiva del 28/02/2018, aveva detto di essere certo che i costruttori avrebbero ricorso al TAR contro quell’atto.
Ma andiamo con ordine.
Come ricorderanno i nostri lettori, nel 2011, in piena estate, la maggioranza di Centrodestra guidata da Palozzi approvò una serie di delibere che prevedevano la realizzazione di circa un milione e trecentomila m3 di cemento nella zona denominata Divino Amore, con propaggini di edificazione nell’area di Mugilla e Mazzamagna. Circa 15.000 nuovi abitanti si dovrebbero, se questo progetto andasse in porto, aggiungere agli attuali oltre 20.000 che già risiedono tra Santa Maria e Frattocchie, con l’obiettivo di realizzare un agglomerato urbano unico e indistinto che parte dalla via Appia Antica e arriva fino a via della Falcognana/Via del Divino Amore … Si guardi questo video per capire meglio di cosa si parla in termini di impatto ambientale e qualità della vita.
Proprio in queste ore il Comune di Marino, a quanto si apprende dalle prime indiscrezioni, starebbe presentando in Regione Lazio per la procedura di VIA riavviata dopo l’indicazione dell’Avvocatura regionale le sue osservazioni. Il Comune a guida M5S è totalmente critico riguardo a questa cementificazione , in quanto a seguito dalle analisi tecniche svolte vi sarebbe un grave pericolo per la tenuta infrastrutturale ed ambientale del territorio per l’enorme carico antropico – circa 15.000 nuovi abitanti, come abbiamo detto – apportato dal progetto. Per questa ragione, con una serie di atti tecnico-amministrativi da 24 mesi a questa parte il Comune sta perseguendo la cancellazione dell’iniziativa, imposta da Palozzi e dal centrodestra nel 2011 contro la volontà di molta parte della popolazione della pianura di Marino.
Anche i Comitati e le Associazioni ambientaliste – che fanno riferimento ad Argine via Divino Amore (ADA), Italia Nostra, Legambiente Appia Sud ‘il riccio’ e l’Assemblea Contro la Cementificazione (ACC) – si sono recentemente incontrati per valutare eventuali azioni da sostenere presso il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) alla luce dei molteplici ricorsi presentati dal 2011 in avanti contro questa cementificazione e che da oramai 7 anni non sono mai andati in discussione per il giudizio finale.
Se, come si apprende, anche i costruttori capitanati dal Consorzio Ecovillage hanno ricorso d’urgenza al TAR per la motivazione opposta, cioè completare l’iter della cementificazione del territorio, ci apprestiamo ad assistere tra qualche mese nelle aule del Tribunale amministrativo allo scontro finale tra i costruttori (supportati ancor oggi dal centrodestra locale e regionale rappresentato dai consiglieri Stefano Cecchi e Adriano Palozzi rispettivamente), il Comune di Marino a guida Colizza (che ritiene dannosa questa cementificazione) e i cittadini dei Comitati e delle Associazioni, a supporto dell’attuale amministrazione, per fermare lo scempio di un’area verde che distruggerebbe, se cementificata, definitivamente la già scarsa qualità della vita nella pianura di Marino.
Le polveri esplosive sul Divino Amore stanno per accendersi … e voi lettori, da che parte state?
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Questo è un affare da un miliardo di euro ! Possiamo ben comprendere cosa ci sia dietro, quali interessi economici, politici, finanziari; c’è bisogno di dare forte sostegno ad una amministrazione che, dopo anni di complicità con gli speculatori ed i cementificatori, ha finalmente scelto di privilegiare la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. La Giunta ed i Consiglieri Comunali sono seguiti ed appoggiati da Associazioni e Cittadini, e porteranno a casa l’agognato risultato, dopo anni di lotte, ricorsi, battaglie legali ed impegno personale. NON SIETE SOLI ! I Marinesi onesti sono con voi ! Tenete duro, teniamo duro, Marino non deve diventare terra di conquista di speculatori e costruttori.
Sto dalla parte di Colizza e dalla parte delle associazioni contro l’orrore.Confido moltissimo anche nella resipiscenza polutica di Zingaretti e nella decisa azione del consigliere regionale marinese Marco Cacciatore.
Le persone con un minimo di buon senso possono stare solo da una parte, cioè contro i cementificatori e i distruttori dell’ambiente e della qualità della vita !
Confidiamo che finalmente questo benedetto e “stranissimo” TAR, vergognosamente “assente” da ben 7 anni, riesca a decidere secondo Giustizia, decretando la fine di una delle peggiori speculazioni edilizie-finanziarie italiane, con la complicità di quasi tutte le forze politiche, avversarie sulla carta e nei proclami dei loro leaders e programmi politici, ma alleate ed amiche quando si tratta di fare affari e di intascare denaro alle spalle dei Cittadini.