La sospensiva approvata dal Consiglio Comunale di Marino il 28 febbraio dalla maggioranza a 5S – con l’aggiunta di due consiglieri di opposizione dell’area di Centro Sinistra – del Protocollo d’Intesa 2011 Palozzi Polverini che diede il via alla pratica ‘cemento al Divino Amore di Marino‘ – ottiene un immediato effetto domino anche in Regione Lazio.
Infatti, si apprende da una dichiarazione dell’ass. Trinca che i tecnici e dirigenti regionali che stavano seguendo la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa al Divino Amore hanno comunicato formalmente di aver sospeso il procedimento in atto alla luce della delibera del Comune di Marino del 28 febbraio. Gli stessi tecnici e dirigenti chiedono, per capire se fermare definitivamente la pratica di VIA, un parere formale all’avvocatura regionale che a questo punto dovrà rivalutare, come fece nel 2014-2015, la questione. Allora l’avv. Sabato indicò formalmente nell’azione congiunta in autotutela di Regione-Comune la strada da seguire per revocare-annullare tutti gli atti fino ad allora avviati. Ora vedremo come si esprimerà l’avvocatura regionale a tre anni di distanza.
Non sfuggirà ai nostri attenti lettori come la politica del centrosinistra di Zingaretti sia rimasta colpevolmente silente sul tema del cemento al Divino Amore in questi 5 anni di suo primo mandato regionale, favorendone di fatto l’iter a favore dei costruttori. Ora, però, le cose sembrano cambiare anche per Zingaretti, con il centrosinistra appeso alle stampelle di Forza Italia (più esattamente ad Adriano Palozzi ) e M5S per poter governare la Regione Lazio.
Interessante, per gli sviluppi del cemento Divino Amore, questo intreccio regionale PD-FI e M5S, con due opposte visioni sulla cementificazione, da un lato PD e FI da sempre allineati nel fare l’operazione, dall’altro il M5S totalmente contrario.
Sul fronte locale, sterili e imbarazzanti sembrano le considerazioni del centrodestra di Marino che con il consigliere di area palozziana Stefano Cecchi definiscono ‘finta‘ la sospensiva votata a Marino dal M5S a febbraio scorso. Tanto finta – se ha condotto ad una sospensiva anche nella recalcitrante Regione Lazio – questa delibera proprio non deve essere …
Comunque sia, la decisione dei tecnici urbanistici regionali, obbligati dalle nuove scelte fatte da 20 mesi a questa parte dal Comune di Marino ad assumersi delle maggiori responsabilità dirette nella contorta operazione di VIA e dell’iter burocratico, sembra scaricare senza indugio il fardello del progetto cementificatore da un milione e trecentomila metri cubi di costruzioni per altri 15 000 nuovi abitanti tra Santa Maria delle Mole e Frattocchie.
Una buona notizia per i cittadini ambientalisti di Marino che dal 2011 hanno impugnato al TAR le delibere di Palozzi, Cecchi e company e che ora rientrano pesantemente in gioco al Tribunale Amministrativo Regionale, anch’esso fino ad oggi silente sul giudizio di merito dei molteplici ricorsi di Argine Divino Amore (ADA) con Italia Nostra e Legambiente Appia Sud, e di Stop Cemento. Anche su questo fronte, inevitabilmente dopo questi atti politici e tecnici di messa in discussione sostanziale del progetto, ci potrebbero essere a breve delle novità: immaginate un pò se si arrivasse finalmente ad un giudizio al TAR su tutta la questione … con i cittadini ricorrenti schierati, il Comune di Marino in appoggio a questi cittadini e la Regione Lazio di Zingaretti appesa tra le pressioni del ‘re del mattone’ Palozzi e gli ‘ambientalisti’ del M5S regionale … Potrebbe essere un film da non perdere!
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Una cosa è certa i cittadini saranno sempre vigili sull’argomento!!!!!